
La lettura dei dati dell’ufficio stampa di Mediobanca - Dati di 1172 Fondi e SICAV italiani (1984-2005) - ha chiarito in modo definitivo la questione. I fondi comuni d’investimento rendono meno dei Bot.
Nel compleso i fondi nei loro venti anni di vita, dal 1984 a tutto il 2005, hanno reso il 62,4%% in meno rispetto ai Bot. Anche dividendo i vent’anni in pedriodi variamente composti, si scopre che tutti i periodi sono nettamente sfavorevoli ai fondi.
Il risparmiatore di solito si affida ai consigli dell’esperto che se fosse tale davvero lavorerebbe per proprio conto. Costui di solito persegue altri interessi; per es. un impiegato di banca riceve incentivi per piazzare fondi renumerativi per la banca stessa che guadagna direttamente dall’investitore, indipendentemente che l’investimento vada bene o male.
La borsa dovrebbe servire a finanziare le imprese dando l’opportunità a ognuno di partecipare. ma la speculazione “È fine a se stessa”, scrive Costantino Lazzari. “Non è un mezzo per realizzare idee imprenditoriali. Una volta che l'impresa abbia emesso dei titoli ed abbia incassato il corrispondente capitale di rischio (azioni, sia pure con sovrapprezzo), oppure abbia incassato l'importo corrispondente ad un proprio debito a scadenza (obbligazioni) l'andamento delle quotazioni non la riguarda più. Riguarda gli azionisti e i sottoscrittori”.“i Fondi italiani” (i cui costi di sottoscrizione sono mediamente tre volte quelli americani) rincara la dose Giuseppe Turani in un articolo del 12 luglio 2006 “sono più che altro un complesso e faraonico marchingegno per distruggere ricchezza. In pratica, rispetto ai soldi che si potevano fare investendo semplicemente in Bot, in cinque anni hanno fatto fuori 63 miliardi di euro (più di 120 mila miliardi di vecchie lire)“.
“Ciò non è frutto del caso: è voluto”, si legge su Affari e finanza de la Repubblica. “Ci troviamo infatti di fronte a un gioco a somma nulla: alle perdite o ai minori guadagni dei clienti corrispondono maggiori utili di venditori, gestori e intermediari vari. Ed è sicuro che continuerà a essere cosí. Il solo modo per sfuggirvi è riprendere il controllo dei propri soldi, liquidando senza remore i fondi e soprattutto le ancora meno trasparenti gestioni in fondi (Gpf)”.
Nel compleso i fondi nei loro venti anni di vita, dal 1984 a tutto il 2005, hanno reso il 62,4%% in meno rispetto ai Bot. Anche dividendo i vent’anni in pedriodi variamente composti, si scopre che tutti i periodi sono nettamente sfavorevoli ai fondi.
Il risparmiatore di solito si affida ai consigli dell’esperto che se fosse tale davvero lavorerebbe per proprio conto. Costui di solito persegue altri interessi; per es. un impiegato di banca riceve incentivi per piazzare fondi renumerativi per la banca stessa che guadagna direttamente dall’investitore, indipendentemente che l’investimento vada bene o male.
La borsa dovrebbe servire a finanziare le imprese dando l’opportunità a ognuno di partecipare. ma la speculazione “È fine a se stessa”, scrive Costantino Lazzari. “Non è un mezzo per realizzare idee imprenditoriali. Una volta che l'impresa abbia emesso dei titoli ed abbia incassato il corrispondente capitale di rischio (azioni, sia pure con sovrapprezzo), oppure abbia incassato l'importo corrispondente ad un proprio debito a scadenza (obbligazioni) l'andamento delle quotazioni non la riguarda più. Riguarda gli azionisti e i sottoscrittori”.“i Fondi italiani” (i cui costi di sottoscrizione sono mediamente tre volte quelli americani) rincara la dose Giuseppe Turani in un articolo del 12 luglio 2006 “sono più che altro un complesso e faraonico marchingegno per distruggere ricchezza. In pratica, rispetto ai soldi che si potevano fare investendo semplicemente in Bot, in cinque anni hanno fatto fuori 63 miliardi di euro (più di 120 mila miliardi di vecchie lire)“.
“Ciò non è frutto del caso: è voluto”, si legge su Affari e finanza de la Repubblica. “Ci troviamo infatti di fronte a un gioco a somma nulla: alle perdite o ai minori guadagni dei clienti corrispondono maggiori utili di venditori, gestori e intermediari vari. Ed è sicuro che continuerà a essere cosí. Il solo modo per sfuggirvi è riprendere il controllo dei propri soldi, liquidando senza remore i fondi e soprattutto le ancora meno trasparenti gestioni in fondi (Gpf)”.
Come investire allora? Obbligazioni e polizze vita bancarie mancano completamente di trasparenza. Non si sa che cosa c'è dentro. Solitamente qualcosa di buono e molta spazzatura di cui le banche si sbarazzano facendole pagare al cliente. Rispetto a questi prodotti è meglio investie direttamente in azioni su aziende sane.
Personalmente, non essendo un economista e non sapendo quali aziende sono sane e quali no, ho rinunciato a fare i soldi con la finanza. Mi accontenterei di salvaguardare i miei pochi risparmi. Per questo ho investito in Bot e in Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all'inflazione (BTPi). Attualmente i Bot coprono quasi l'inflazione mentre i BTPi sono senza dubbio tra i prodotti migliori presenti sul mercato. Sono sicuri a meno di un fallimento dello Stato e preservano davvero dall'inflazione. Unica controindicazione: si tratta di un investimento pluriennale. Naturalmente alla banca bisogna chiederli, mai che te li offrano. Il mio "consulente" ha dovuto informarsi perché non sapeva di che cosa si trattasse.
Personalmente, non essendo un economista e non sapendo quali aziende sono sane e quali no, ho rinunciato a fare i soldi con la finanza. Mi accontenterei di salvaguardare i miei pochi risparmi. Per questo ho investito in Bot e in Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all'inflazione (BTPi). Attualmente i Bot coprono quasi l'inflazione mentre i BTPi sono senza dubbio tra i prodotti migliori presenti sul mercato. Sono sicuri a meno di un fallimento dello Stato e preservano davvero dall'inflazione. Unica controindicazione: si tratta di un investimento pluriennale. Naturalmente alla banca bisogna chiederli, mai che te li offrano. Il mio "consulente" ha dovuto informarsi perché non sapeva di che cosa si trattasse.


