
Ferrara è quel che si definisce un ateo devoto. "Una nuova categoria umana" mi disse un amico riferendosi al giornalista del Foglio.
Non è vero. Li abbiamo sempre avuti. L'ateo devoto è figura tipica di un paese dove non ha attecchito la cultura liberale. Figura italiana per eccellenza, ha una caratteristica ben definita: è un ex del pensiero totalitario. L'ateo devoto è un orfano e come tale alla ricerca costante di una famiglia anche se sa non essere la sua naturale. Atei devoti sono coloro che, non credendo più nel comunismo, si comportano come se ci fosse ancora. Atei devoti sono coloro che, non credendo in Dio, si comportano come se esistesse.
L'unico "ateo devotismo" che mi pare accettabile è quello per Babbo Natale. Si impara presto a non crederci più, ma continuare a vivere come se ci fosse porta allo scambio di doni, pratica simpatica quando non forzata.
1 commento:
Ciao Mario. In uno studio del 6 ottobre 2006 (“Production of pancreatic hormone–expressing endocrine cells from human embryonic stem cells”) ci sono le premesse per sconfiggere il fiabete nel giro di pochi anni grazie alle cellule staminali embrionali. Sono davvero curiosa di sapere quanti diabetici cattolici continueranno ad infilarzi l’ago in pancia per iniettarsi l’insulina invece di ricorrere alla nuova terapia. E sono curiosa di sapere come si comporterà quell’”ex embrione”, come si autodefinisce dell’ateo devoto Giuliano Ferrara.
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