Il 13 agosto ho ordinato dei libri negli Stati Uniti per una spesa di 160 euro, di cui 40 di spedizione. Purtroppo i libri si sono arenati in dogana. A intervalli regolari, per qualche decina di minuti ho provato a telefonare a uno dei quattro numeri indicati. Uno era perennemente occupato, agli altri non rispondeva nessuno.Da esperienze analoghe sembra che i pacchi possano rimanere parcheggiati in dogana da un giorno a un tempo indefinito.
Non mi è rimasto altro che ripetere l’ordine chiedendo esplicitamente che i libri mi vengano spediti con corriere espresso. Si spende di più ma c’è una tracciatura del pacco e allo sdoganamene ci pensa il corriere.
Nel ventunesimo secolo, in un mondo sempre più globalizzato, questi “colli di bottiglia” sono incomprensibili anacronismi. I paesi del timbro e della gabella sono destinati a un rapido declino.
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