sabato 1 settembre 2007

Quando conviene giocare al lotto

No. I numeri non hanno memoria. Chi pensa che un numero ha più probabilità di uscire perché da più tempo degli altri non viene estratto, è persona di cui avere compassione.
Ma non è di questo che voglio parlare.

Cavour definì il lotto "la tassa degli imbecilli". Da un punto di vista monetario aveva ragione. Il gioco non è equo. Chi gioca deve sapere che, alla lunga, è di sicuro destinato a perdere. Per una giocata semplice il gioco sarebbe equo nel caso venisse pagata 18 volte la sua posta. Ma viene pagata solo 10,5 volte, per questo chi gioca ci rimette.

Ma c'è un altro fattore che spesso non viene calcolato: la speranza di vittoria. Quanto vale la speranza? Quanto una persona è disposta a spendere per tenere in tasca un biglietto che gli regala una manciata di ottimismo e gli rende più vivibile la settimana? La risposta varia da persona a persona. Per chi considera che la speranza valga più della differenza tra la posta che dovrebbe venire pagata e quella che effettivamente è pagata, giocare è conveniente.

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