venerdì 21 settembre 2007

Salviamo quest'uomo


Serghiej Gromovs, 43 anni, è nato in Lettonia da padre russo. In quanto tale nel 1991 perse la cittadinanza e il lavoro. È un maestro di scacchi. Privato dei mezzi di sussistenza, padre di due figli divenne apolide. Non poté nemmeno espatriare perché il nuovo passaporto di apolide non glielo permetteva. Disperato, nel 1993 commise un modesto furto per un valore di circa 300 euro. Si procurò un passaporto falso. Voleva emigrare. Nel 1998 venne posto agli arresti domiciliari e condannato a una pena di dieci anni di carcere.
Riuscì a fuggire in Italia dove si mantenne con gli scacchi. Ripercorse l'intera carriera da principiante fino a Maestro FIDE sotto il falso nome di Elmar Ausmins.
Il 3 novembre 2001, durante il torneo di Forlì venne arrestato. Si fece 19 mesi di carcere in attesa di una decisione sull'estradizione. La catena di solidarietà convinse il ministro Castelli a sospendere l'estradizione (10 dicembre 2003).
Quello stesso anno Gromovs riacquistò la libertà grazie a una sentenza della Cassazione. La sua richiesta di asilo politico venne però respinta: la Lettonia stava per entrare in Europa.
La Commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato raccomandò la concessione di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Gli fu rilasciato fino al 2009.
L’8 aprile 2003 il gip di Forli dispose l’archiviazione del procedimento penale per uso di documenti falsi. Quel procedimento gli consentiva di non essere estradato perché intendeva difendersi.
Gromovs continuò la sua attività di maestro di scacchi, insegnava ai giovani, partecipava ai tornei, si faceva apprezzare in tutta Italia.
Nel maggio del 2007 l’Interpol comunicò al Ministero che Gromovs si trovava ancora nel nostro paese. Il 18 giugno 2007 il ministro chiese alla corte d’appello di applicargli la custodia cautelare. Il 26 giugno 2007 la Corte di appello di Bologna ne dispose la cattura. Il 9 settembre Gromovs venne arrestato a Rimini, mentre con altri scacchisti si stava recando a disptare l’ultimo turno del torneo di Cesenatico.
L’indulto in Italia non lo ha riguardato perché non è cittadino italiano. L'amnistia intervenuta in Lettonia non lo ha riguardato perché, essendogli stata tolta la cittadinanza, non è nemmeno cittadino lettone.
Ha già scontato 19 mesi, pena che in Italia avrebbe estinto il reato più di una volta.
Presso il ministro della giustizia Mastella, chiedendogli un intervento umanitario, sono già intervenuti monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino e Pennabilli, don Dario Ciani, cappellano del carcere di Forlì e fondatore della comunità di Sadurano. il senatore verde Sauro Turroni, la comunità Giovanni XXII e un gran numero di cittadini e di scacchisti.

Gli indirizzi del ministro sono:
Blog: http://clementemastella.blogspot.com/
email: mastella_m@posta.senato.it
Scrivete subito, la decisione deve essere presa entro 16 giorno dall'arresto. C'è pochissimo tempo.

Il 12 novembre 2002 dal carcere di Forlì scrisse questa lettera a "Torre e Cavallo", una rivista di scacchi taliana:

Sono Sergejs Gromovs (alias Ausmins) detenuto in attesa di giudizio, apolide, di origine russo, colpito dal mandato di cattura per il reato politico (ho combattuto pacificamente per il rispetto dei diritti umani n Lettonia) mascherato come furto. Appartengo alla minoranza nazionale russa, 33% della popolazione lettone, che dal 1991 è oggetto di persecuzioni, lesione dei propri diritti e umiliazioni. Dal 1991 sono apolide perché privato dalla Lettonia di qualsiasi tipo di cittadinanza, perciò non vi è alcuno stato dal quale io possa ricevere aiuto. Come informa il rapporto annuale di Amnesty International del 2002, il CEPT, Comitato europeo per la prevenzione della tortura e altri trattamenti inumani o degradanti, dopo le visite compiute in Lettonia nel 1999, ha raccolto alcune denunce particolareggiate di maltrattamenti nelle carceri. Le persecuzioni e le discriminazioni non sono rivolte ai cittadini di un altro stato, bensì a una parte del popolo lettone, che non ha possibilità di opporsi. Ho aspettato giustizia per oltre un anno, ma purtroppo la giustizia italiana è lenta e fondata sul denaro. Per favore, organizzate una raccolta per aiutarmi, pubblicate sulla vostra rivista questo mio appello rivolto a tutti gli scacchisti italiani.
Gens una sumus

Nessun commento: